Cosa sono
Si parla spesso in maniera generica di finanziamenti comunitari, senza aver ben presenti le diverse tipologie di supporto messe a disposizione dall’Unione europea. In generale, i finanziamenti europei costituiscono il principale strumento con cui l’UE interviene per contribuire a rendere l’economia europea più dinamica e competitiva.
La distinzione fondamentale è quella tra:
e
Questa sezione del sito è dedicata alla presentazione della prima tipologia di fondi e, quindi, dei Programmi comunitari, che rappresentano, appunto, lo strumento attraverso il quale vengono erogati i fondi diretti, definiti anche "settoriali" o “tematici” perché riguardano le diverse politiche settoriali dell'UE di carattere "interno" (ambiente, ricerca, cultura, ecc.) ed "esterno" (supporto allo sviluppo dei Paesi Terzi),
Ciascun programma comunitario, concepito per attuare una specifica politica dell’UE attraverso la cooperazione tra soggetti di diversi Stati membri o di Stati terzi, si fonda su un atto normativo di base (nella nuova programmazione, Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio) che ha durata pluriennale, coincidente con quella delle Prospettive finanziarie (sette anni) e che ne definisce gli obiettivi, le tipologie di attività, le misure suscettibili di ricevere un finanziamento, i potenziali proponenti e le percentuali di cofinanziamento.
I fondi diretti utilizzano prevalentemente lo strumento finanziario della sovvenzione (o grant). Si tratta di un contributo accordato a titolo di liberalità per finanziare, dietro presentazione di uno specifico progetto, un'azione destinata a promuovere la realizzazione di un obiettivo che si iscrive nel quadro della politica dell'UE perseguita dal programma di riferimento. Talvolta viene finanziato anche il funzionamento di un organismo che persegue uno scopo di interesse generale europeo o un obiettivo che si iscrive nel quadro di una politica dell'UE. A seconda dei casi, dunque, si parla di “sovvenzioni di azioni” o di “sovvenzioni di funzionamento”.
L’attuazione dei programmi avviene principalmente attraverso gli inviti a presentare proposte (“calls for proposals”) più comunemente detti “bandi”, pubblicati periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, fonte ufficiale di documentazione disponibile in tutte le lingue dell’Unione, e resi noti, altresì, attraverso i portali web delle singole Direzioni Generali della Commissione Ue o delle Agenzie nazionali.
Esistono anche le “calls for tenders”, ovvero gare d’appalto finalizzate all’acquisto di beni, servizi o lavori necessari per il funzionamento delle istituzioni e l’attuazione dei programmi comunitari. La loro pubblicazione non segue calendari predefiniti.
La pubblicazione del bando/invito (call for proposal) rappresenta il momento concreto di apertura della possibilità di presentare una proposta progettuale. Qui si inserisce, dunque, il complesso percorso dell’europrogettazione.
Molto ampia e variegata è la platea dei soggetti che possono beneficiare di tali finanziamenti messi a disposizione dall'Unione europea negli ambiti più disparati: oltre agli enti pubblici (autorità nazionali e locali), tra questi soggetti rientrano le imprese, organismi privati, organizzazioni non governative, associazioni di vario genere, università e centri di ricerca, ecc, che di volta in volta figurano come candidati ammissibili a seconda della tipologia di finanziamento e del settore di riferimento.
Data la vastità e la complessità della materia, vi invitiamo a consultare l’opuscolo dal titolo “I fondi diretti nei Programmi comunitari 2014-2020. Guida alle opportunità”, edito da Europe Direct Frosinone a dicembre 2015 con l’obiettivo di favorire l’accesso alle informazioni anche da parte di chi si avvicina per la prima volta a questa materia, fornendo spiegazioni e, al tempo stesso, suggerimenti pratici per muoversi correttamente nel mondo dei “fondi tematici” dell’Unione europea.
La prima parte è dedicata, quindi, all’illustrazione del funzionamento dei programmi comunitari; un ampio approfondimento è stato riservato all’indicazione delle linee-guida da seguire per l’identificazione del “giusto canale di finanziamento” e, di conseguenza, per l’elaborazione dell’idea progettuale la cui approvazione da parte della Commissione europea costituisce l’indispensabile premessa per beneficiare dei finanziamenti.
“Pillole di europrogettazione” è il titolo del capitolo che, lungi da ogni pretesa di esaustività, è stato pensato come un utile vademecum diretto a favorire l’acquisizione di conoscenze e di strumenti operativi immediatamente spendibili. Si tratta, essenzialmente, di sgomberare il campo dall’equivoco di fondo, in cui purtroppo molti incorrono, che l’Ue sia una specie di “bancomat” da cui attingere, a prescindere da una progettualità e dalla coerenza della propria idea con le politiche e le strategie messe a punto dalla istituzioni europee.
La seconda parte della guida è invece interamente rivolta all’illustrazione dei programmi in vigore nel periodo di programmazione 2014-2020, presentati in relazione alle rispettive aree tematiche di riferimento e, dunque, alle DG (Direzioni Generali) della Commissione europea competenti per la loro gestione. Per ognuno di essi presentiamo una “scheda tecnica” in cui si illustrano la struttura del programma, gli obiettivi perseguiti e la tipologia di azioni finanziabili, i candidati ammissibili e il budget stanziato. Ovviamente, in vista della presentazione dei relativi progetti, occorrerà prendere visione degli specifici inviti a presentare proposte di volta in volta pubblicati dalle DG di riferimento.
Le informazioni fornite sono completate dalla segnalazione dei riferimenti web presso cui reperire approfondimenti, oltre a tutta la documentazione di supporto.